martedì 28 gennaio 2014

IL CUORE LO SA

Ovvero: Sull'amicizia tra uomini e donne...

Da alcuni anni, io e le mie amiche siamo ossessionate da una fatidica domanda: esiste l’amicizia tra uomo e donna? Oddio, non è che la questione non ci faccia dormire la notte, ma diciamo che ormai è diventato un argomento di conversazione molto ricorrente.
Col tempo, mi sono resa conto che il genere non c’entra: se due si piacciono, si piacciono a prescindere. Però, siccome molte persone che conosco sono ancora convinte che la psicologia maschile sia estremamente diversa da quella femminile, continuo lo stesso ad arrovellarmi sul problema. Insomma, un ragazzo e una ragazza possono essere “semplici amici”, oppure è inevitabile che uno dei due salti addosso all’altro, prima o poi?
Personalmente, anche se avevo detto che il sesso non c’entra, sono in cuor mio convinta che invece il sesso permei ogni relazione. Perché un uomo frequenterebbe una donna, se non perché le sta sotto? L’unica altra opzione che mi viene in mente è che sia gay. (Questa mia affermazione è tristissima, ma non intendevo dire che una donna non è degna di essere frequentata se non per quello…).
D’altro canto, perché una donna frequenta un uomo senza imporgli qualcosa di più? O perché è troppo timida per dichiararsi, o perché pensa che lui sia gay, ma mai perché è convinta dell’amicizia tra uomo e donna.
Un maschio non è abituato ad accorgersi di certi segnali. Egli se ne esce con le amiche, parla allegramente a sproposito e la povera illusa legge nei suoi gesti e nelle sue parole cose che esistono solo nella propria mente. Scena tipo: l’”amico” ti chiede un consiglio su come conquistare una ragazza –che non sei tu-. La donna, perdendo ogni contatto con la realtà, invece di rimanerci male perché lui calpesta i suoi sentimenti e le parla di un’altra, vede la richiesta di un consiglio come un gesto di grande considerazione da parte del maschio, e pensa di essere molto, molto importante per lui.
E’ anche vero che ci sono donne un po’ zoccole, che amano circondarsi di amici maschi sono per il gusto di sentirsi delle reginette nelle proprie corti: in questo caso, l’uomo innamorato diventa dapprima zerbino, poi, una volta compreso che lei “non ha mai pensato a lui in quel senso”, s’imbestialisce, le dà della facile e non vuole più vederla. Per due giorni. Per fortuna, l’istinto dell’uomo ad ottenere ciò che desidera  è più forte del nostro; una abbastanza furba lo capisce al massimo dopo sette anni e ne approfitta.
Di solito, ciò avviene quando una donna si è ormai fatta convinta che sì, il suo rapporto con il migliore amico vada alla grande, che parlino e si confidino e che lui sia “una persona fantastica”. Bene… di solito è a quel punto che i due si scoprono innamorati persi. Ci sono passata.
Ecco, forse possiamo dire che l’amicizia può esistere in una fase iniziale, inizialissima, della relazione, anche se questa fase inizialissima può durare anni. Mi sa che, più dura questa fase, migliore è poi la relazione amorosa. Però a un certo punto serve la svolta: se vi vedete tutte le sere, vi sentite dieci volte al giorno, e le battute spiritose vi fanno pensare a lui/lei, e nei momenti di difficoltà chiamate lui/lei, e l’idea di andarci a letto non vi ripugna… è il caso di uscire dalla friend zone, anche detta no sex zone.
Di solito il cuore lo sa.
Diamoci un orecchio, ogni tanto.














martedì 21 gennaio 2014

Negli occhi degli uomini




Oggi, non avendo il tempo di creare un vero e proprio post, spero di deliziarvi con una mia illustrazione: ecco com'era il mago di Oz attraverso gli occhi dello Spaventapasseri.
Certo, lo Spaventapasseri, povera stella, agognava evidentemente una compagna in carne ed ossa; gli uomini reali, invece, che scusa hanno per immaginare dietro ogni essere che respira una donna in posizione sconcia?
Vergogna.

martedì 14 gennaio 2014

E' LA DONNA CHE DECIDE


Come ben sapete, ho molte amiche e conoscenti single. Dal canto mio, devo ammettere che sono stata senza un partner per un periodo davvero esiguo della mia vita, ma vi assicuro che quel periodo non ha visto me stessa sfoggiare qualità particolarmente monastiche, diciamo. Quindi posso capire il sacrosanto stile di vita delle mie free-friends. Mi arrogo pertanto il diritto di stabilire, a loro vantaggio, alcune regole atte a riconoscere abbastanza in fretta l’uomo sbagliato: sono presuntuosa e giudicona, ma in questo caso ho ragione io, vedi nove anni di felicità di coppia alle spalle. Poi magari mi becco l’inculata del secolo, però intanto un decennio è andato ed è andato meravigliosamente.

Regole oree da seguire se si desidera evitare di perder tempo con quelli sbagliati, partendo dal presupposto che tutto dipende da ciò che una donna vuole. Esempio: se una vuole soffrire, sa benissimo a chi rivolgersi. Se, invece, vuole condividere qualcosa di meglio di una scartavetrata ogni tanto, ecco il mio personale metodo.
1-    E’ la donna che decide. Il mio dolce Architetto mi insegna che, se una donna inizia a puntare un uomo, questi non avrà scampo. Pertanto, è bene smettere i panni di crocerossine e di povere vittime della nostra emotività: accettiamo il fatto che siamo anche noi animali istintuali-di base- e che, avendo la fortuna di esserci evolute, possiamo utilizzare la nostra intelligenza per dominare l’uomo.
2-    La prima regola ha chiamato la seconda: il passo seguente, infatti, è impossessarsi della mente del prescelto. Una cosa è saltarsi addosso nel turbinio degli ormoni, un’altra tenerlo legato a sé come se non esistesse altra possibilità nell’Universo. Ipnotizzare a tal punto l’uomo è in realtà molto semplice, basta piangere al momento giusto (quando si litiga, Nd.R.) e ricreare le condizioni adatte, con gesti e parole di raffinata subdolatezza, perché lui pensi di avere il controllo della situazione, mentre in realtà siamo noi ad esercitarlo. Provare per credere!
3-    Veniamo al dunque.
Come individuare il soggetto attraente ma errato? La bellezza è sicuramente un forte segnale di pericolo: i troppo belli sono stati creati così dalla Mamma Natura perché carenti di materia grigia, quindi devono supplire in qualche altro modo, si sa. Dunque, non aspettatevi che siano dei Fibonacci. In più, troppo bello è sinonimo di scarso impegno: certo, chi glielo fa fare? Evitiamoli, se non per una bottarella priva di sentimento.
4-    Trovato un uomo mediamente carino, bisogna stabilire in tutta onestà le regole prioritarie della relazione: cosa vogliamo l’uno dall’altro? Dove stiamo andando? Vogliamo farci del bene o del male? L’onestà di questo discorso deve aumentare a mano a mano che aumenta l’età dei coinvolti. Ed è necessario parlarsi prima di aver transitato tra le lenzuola per assaggiare i reciproci gingilli della passione.
5-    Poi: a discorso fatto, bisogna tenere gli occhi ben aperti e rendersi conto di alcune cose.
A)    Se uscite insieme da poco e lui non vi chiama, o non vi chiama all’orario stabilito, o non vi chiama all’orario stabilito senza avvisarvi con un messaggio o senza scusarsi più tardi fustigandosi come il monaco pelato ne Il nome della rosa, secondo voi gli interessate veramente?
B)     Se lui vi chiama solo ogni tanto, e in quelle occasioni frequentate sempre e soltanto un locale chiamato Il materasso, secondo voi gli interessate veramente? O gli interessa più che altro una certa parte di voi? Nel secondo caso, ricordatevi che non l’avete d’oro e tempestata di diamanti, e che quando voi gli direte no lui potrà trovare ciò che cerca presso un’altra donna. Non è la chitarrina che lo terrà legato a voi: dovete trovare qualcos’altro che vi renda uniche ai suoi occhi!
C)     Se il ragazzuolo non vi presenta i suoi amici… trema.
D)    Se non vuole conoscere i vostri amici…trema.
E)     Se dopo un certo lasso di tempo, il rapporto è ancora lasso… lassiatelo andare. E’ evidente che egli non ha intenzione di rassodarlo.
F)    Se lui si è appena lasciato, separato, sposato, ordinato sacerdote, fatto arrestare dopo una rapina a mano armata, iscritto ad un’associazione di volontariato che lo invierà presto a ricostruire il Camerun, oppure ha appena avuto figli,… bé, ve lo devo proprio dire???
G)     Se avete la vaga, minima, recondita impressione che lui non vi ami, non vi rispetti, non abbia intenzioni serie, non sia l’uomo giusto per voi o voglia fare sesso dalla porta posteriore… state pur certe che è così. E sappiamo tutte cosa bisogna fare in questi casi: sicuramente, non prenotare il ristorante in cui si terrà il ricevimento di matrimonio.

Che altro? La regola di tutte le regole: se due persone vogliono stare insieme, ci stanno. Fine della lezione. Certo, le cose un po’ capitano e un po’ le si desidera, ed io magari mi beccherò l’inculata del secolo.

Ma vi volevo solo fare un favore: io sono in estasi da nove anni (anche di più), vorrei che lo fossero anche tutti gli altri. Questo è il mio metodo, naturalmente ironico ed esasperato, e lo dono a voi, principi del Maine, Re della Nuova Inghilterra.

martedì 7 gennaio 2014

Una fantastica incertezza





Per il post di oggi avevo scritto un pezzo molto sentito, edificante ed ispirato, ma, come si addice alla mia natura svolazzante, ho cambiato idea nel momento in cui ho sentito la canzone Born to be alive. Mi son detta: Se c’è stato al mondo qualcuno che ha davvero pensato che siamo nati per essere dei sopravvissuti, qui è necessario darci una smossa.
Con l’anno nuovo, c’è bisogno di un carico di energia mica da scherzo.
Allora, BUM BUM BUM! Ecco il mio primo e credo unico precetto per il 2014: obiettivi S.T.R.O.N.G.. La mia amica Glade mi ha insegnato che gli obiettivi che uno si pone devono essere S.M.A.R.T.: Scritti, Misurabili, Ambiziosi, Raggiungibili, …? E la T ce la siamo dimenticata. Fa lo stesso. I miei obiettivi, invece, saranno STRONG: Scrivere, Travel, Ruggire, Ora, Nuovo, … e la G non mi viene. Fa lo stesso: tanto non si può sapere cosa ci sarà domani. Prenderemo ciò che arriverà. Basta che sia strong e non stron..
Bene. Nel 2014 farò solo cose forti, e voglio dirlo anche a voi: Non chiudetevi in un ufficio, se non è quello che desiderate. Il nostro metro si accorcia ogni anno un po’ di più, tic-toc, tic-toc, ed ogni Primo di Gennaio facciamo propositi che poi non rispettiamo –dieta, un nuovo lavoro, troncare una relazione insana… Cosa ci manca per capire che, prima di quanto ci aspettiamo, potremmo finire a fare da salvadanaio alle foglie secche? Siamo così occupati a sopravvivere, che non ci rendiamo conto che stiamo vivendo adesso. Qua bisogna cambiare. Certo, fa paura, ma dicono che la vita comincia quando si abbandonano le certezze. Lo sapeva bene Lorenzo, già qualche secolo addietro: chi vuol essere lieto, sia: del doman non c’è certezza.
Bisogna essere felici adesso.
STRONF: Scrivere, Travel, Ruggire, Ora, Nuovo, Fun. Non suona benissimo –‘stronf’-, ma questo è.

Il vostro acrostico come sarà?