martedì 29 aprile 2014

Come ti distruggo il matrimonio

Manca poco acchecchè io mi sposi e diventi una donna onesta.
A tal proposito, vorrei spendere qualche delicata parolina e condividere con Voi la mia personale opinione su certi riti e su certi modi di dire legati al mondo del wedding.

La prima questione che mi rompe come non mai è proprio quella della donna onesta: se non mi sposo, significa che sono disonesta? In che senso? Ladra? Evado le tasse? Vi garantisco di no. Cosa vuol dire che l’Architetto Sexy farà di me una donna onesta? Si insinua forse che io abbia bisogno di un uomo, per diventare una brava persona? O forse si intende che, finché non prendo marito, sono una meretrice? Parliamone. Si faccia avanti chi vuole essere sbranato.
Altra pétite chose: auguri e figli maschi… non si può sentire. A parte il fatto che, con la crisi che c’è adesso, avere figli non è l’augurio prioritario da porgere a una giovane coppia di squattrinati come siamo io e il mio Archy. Poi, chi dice che è meglio avere figli maschietti? Le femmine sono più sveglie e più forti. Evviva le figlie femmine!
Sposa bagnata, sposa fortunata: fortunata un par di palle, e scusate l’espressione da blogger grezza. Se quel giorno piove, a me girano subito e divento cattiva. Che piova un giorno prima o due dopo, ma proprio mentre entro tutta truccata e in tiro da urlo… eeeeh, no.
Un’usanza a mio avviso detestabile è quella del lancio del riso. Al mio matrimonio, per favore, non fatelo, a meno che non arrivino improvvisamente dieci bambini delle favelas a schierarsi a bocca aperta sotto i lanciatori di riso.
Altro rito del cavolo: la giarrettiera. E’ un evidente metafora mimata di ciò che accadrà tra sposo e sposa la prima notte di nozze (più facilmente, già accaduto lustri e lustri or sono), ovvero: lo sposo prende la purezza della sposa, tra gli schiamazzi degli amici beoni. Non fatemi ridere.
Ultimo: io, il mio bouquet, non lo lancio. Si rovina, e poi è mio. E chi ha deciso che subito dopo di me si deve sposare un’altra? E chi ha detto che tutte le mia amiche devono essere disperate di sposarsi? Se in palio ci fosse qualcos’altro, lo capirei, ma dato che il mio bouquet non sarà composto di cetrioli, il problema non si pone.

Detto ciò, vi saluto perché mi scoppia la testa. Ricordiamoci che prima del matrimonio c’è l’addio al nubilato… Restate sintonizzati.

martedì 22 aprile 2014

LA RUBRICA DELLE WEEKKAVVENTURE


Partiamo dal giovedì, e arriviamo fino a questo giovedì (25 aprile, epica data).

GIOVEDI’ mattina sono andata a fare la prova-trucco dalla mia estetista di fiducia. Credevo di uscirne come Mirko dei Bee hive quando si preparava per un concerto, invece il tutto è stato veloce e indolore. Approvato!

VENERDI’ sono stata a rinnovare il mio contratto d’affitto. Per altri diciotto mesi, gli abitanti del condominio arancione vicino al vecchio supermercato dovranno sorbirsi il cd di Mika e di Chiara Galiazzo a tutto volume almeno due volte a settimana, senza contare quanto parlo al telefono con le altre donne della mia famiglia. Anticipatamente, porgo le mie scuse per la voce troppo alta al telefono, ma non mi scuserò mai per il cd di Mika.

SABATO, pranzo a base di pollo e patatine, cena a base di toast –evvai con la dieta prematrimoniale. Secondo me, il momento toast è un rito che tutte le coppie, giovani e meno giovani, dovrebbero istituire nelle proprie case. I toast sono facili da fare, veloci da cucinare e sono davvero golosi; inoltre mettono allegria e alla fine di questa frase verrò sicuramente presa nel programma della Benedetta Parodi come autrice di testi.

DOMENICA,  grande pranzo di famiglia. Prima con la Sua, poi con la Mia. Eccezionalmente, nessuno ha litigato con nessuno, e questo è segno che si sta invecchiando.

LUNEDI’ –Pasquetta-: una giornata tra amici, naturale, ma con l’aggiunta di giochi scemi e conversazioni facete. Tipo: Sai che mi sono fotografato le parti basse e le ho inviate all’Andrea? Lei però si è offesa, secondo te perché?

OGGI scontro frontale con mia mamma. Mi ha detto che più mi si proibisce di fare qualcosa, più io lo faccio, e lo faccio apposta per dare fastidio a lei. L’amore e gli scontri tra noi aumentano a mano a mano che diventiamo più simili.

MERCOLEDI’ farò la ceretta. Di recente ho dovuto ripiegare su calze da 80 denari per coprire il campo coltivato a leguminose che mi ritrovo su cosce e polpacci: non è bello da dire in pubblico, ma così è. Domani, comunque, estirperò il problema alla radice, e non in senso figurato.

GIOVEDI’ andrò alla comunione del mio primo nipote. Per l’occasione ho deciso di ravvivare un abito un po’ serioso con scarpe e cintura arancione fluo, cosa che determinerà anche la fine del rispetto di mia madre per me.
E con ciò concludo, aspettando di incontrarvi di nuovo la settimana prossima con un argomento un po’ più appassionante dei miei problemi con peli e amici maniaci.

A’t’saludi!, come dicono a Mantova.

martedì 15 aprile 2014

Single: chi ve lo fa fare di ricominciare?


Domenica pomeriggio sono andata a camminare con Glade lungo il fiume.
Per un cinquecento metri ci siamo illuse reciprocamente di essere atletiche e di avere una carnagione dorata come non mai, poi abbiamo visto una coppietta passeggiare, tutta vestita a festa, e Glade ha espresso il suo sicuro giudizio: Primo appuntamento.
Qui, il tema della conversazione si è focalizzato in maniera irreparabile sulla fatica che fa una donna single a ricominciare ogni volta da capo. Con un uomo, s’intende. E devo dire che, ragazze, avete tutta la mia ammirazione.

Secondo le mie amiche single, una donna che esce per la prima volta con un uomo –magari dopo la fine di una storia storica, magari dopo parecchio tempo che non “esce”, magari dopo averlo appena conosciuto- è soggetta a due diversi tipi di stress (oltre a quello, naturale, dovuto all’ansia da performance): lo stress provocato dalla paura che il proprio aspetto fisico non piaccia, e quello emotivo.
Lo stress da Devo farmi vedere nuda da un uomo che non è il mio ex rappresenta un enorme ostacolo alla ripresa delle normali relazioni sociali di una donna che vuole rimettersi sulla piazza. E sapete perché? Perché dalle femmine ci si aspetta sempre la perfezione assoluta. Noi non dovremmo mai avere peli se non sulle sopracciglia, né grasso se non nelle tette, né secernere secrezioni di alcun tipo se non in determinate circostanze in cui, così facendo, appaghiamo l’ego dell’uomo.
Detto questo, mi si conferma che una single che si appresta ad uscire, nelle quarantottore (ma come diavolo si scrive?) prima dell’appuntamento, sarà impegnata in:
-cerette laser che, volendo, brucia anche carie e papille gustative
-lampada abbronzante (fatela con gli occhi chiusi o i vostri bulbi oculari diverranno uova sode9
-parrucchiera (ne usciranno chiome degno del Re Leone dopo la lotta con Scar)
-mani e pedicure, possibilmente in tinta, possibilmente abbastanza costose da farti già odiare un po’ l’uomo con cui stai per uscire
-dieta detox (?)
-shopping disperato e vagamente isterico
-pulizie a fondo di casa, cosa che può sfociare in un ottimo sport, se ci si mette la giusta energia e se si ascolta il cd con la musica più truzza degli anni Novanta.
In seguito a queste torture, a cui ci si sottopone consenzienti, il risultato è spesso molto diverso da quello che si voleva ottenere: la depilazione lascia a desiderare, il capello si abbassa tristemente dopo nemmeno un’ora, mani e piedi si seccano tempo zero –manco avessimo percorso scalze e penitenti il cammino di Santiago.
Pazienza, c’è la forza psicologica che spinge avanti la single in prima uscita… Non è vero. Una signora che deve vedere per cena uno appena conosciuto è in preda ad un’agitazione che, in media, si raggiunge solo nei giorni pre-ciclo, oppure un attimo prima di entrare all’orale, alla maturità. Domande, dubbi e desideri si accavallano nella mente già bella ingombra di pippe tipica della donna: gli piacerò come persona? Di cosa parleremo? E se poi non mi richiama? E se cerca di baciarmi? E se… e poi… e perché…
Insomma, un’agonia.
Infine, c’è il problema che, ora come ora, la maggior parte delle mie amiche single non ha nessuna voglia di “rimettersi in gioco” (così inneggiano le riviste femminili, la nostra rovina). Glade, Una Persona Che Conosco, Yaia… sono tutte ragazze abituate a badare a se stesse, con un lavoro, abitudini, tempi propri… Chi glielo fa afre di lasciar entrare un uomo nella loro routine, dandogli spazio, adattandosi a lui e cercando di fargli capire quali sono le loro esigenze?
Incontrarsi è difficile. Bisogno parlarsi, raccontarsi i trascorsi, scendere a compromessi quando non sarebbe davvero il caso e rischiare. Investire tempo, energie, cuore. Ne vale la pena? Quanto è alta la percentuale di coppie che si incontrano, così, per caso, ai giorni nostri, e che rimangono unite, diventano famiglia, diventano una cosa sola? Non molto, o almeno questo è ciò che emerge dalle statistiche.
Io non so cosa dire per indurvi a continuare a tentare. Vorrei che tutti fossero felici, dal punto di vista sentimentale, come me. Ma io non so se, al  posto di una mia amica single, mi comporterei con tanto ottimismo. Per questo ho davvero stima di chi ricomincia ogni volta, pur sapendo che il rischio di soffrire c’è, ed è in agguato.

Solo, ritengo che , stando così le cose, i maschi si debbano dare una bella svegliata e cercare di valere abbastanza da far credere ancora alle donne che l’amore esiste.

martedì 8 aprile 2014

S.O.S. for men


Rapido prontuario ad uso e consumo di tutti gi uomini

Da quando convivo, ho notato che il mio uomo è spesso in difficoltà nei miei confronti, perché la sensibilità d’animo che mi caratterizza lo sconvolge. Credo sia un problema diffuso, e non solo tra le coppie; pertanto ho scelto di dedicare questo post ad alcune frasi tipiche pronunciate dalle donne nei loro momenti di grande sensibilità, frasi alle quali i compagni –fissi o del momento- non sanno mai come rispondere.

-Non ho niente da mettermi.
Quando la donna che state frequentando si ritrova davanti ad un armadio straripante ed aspetta che voi entriate nella stanza per affermare la frase più falsa mai profferita da una persona umana, siate consapevoli di non avere scampo: non serve a nulla allontanarsi furtivamente, darsi al silenzio stampa, far notare alla donna in crisi che l’armadio sta per esplodere di stoffa, proporre di andare a comprare un abito nuovo. La donna che sente di non avere niente da mettersi addosso, oltre ad essere una grandissima cafona nei confronti di chi davvero non ha vestiti (e lo siamo state tutte, almeno una volta nella vita), non vuole essere consolata, incoraggiata, ignorata, bacchettata. La donna in emergenza vestiti vuole solo che l’uomo le dica cosa indossare, e vuole che la mise sia proprio quella a cui sta pensando lei. Lo so, ciò comporta il fatto che gli uomini abbiano la capacità di leggere nel pensiero. Poco male. Con un po’ di sforzo, capirete da soli che la cosa migliore è consigliare sempre il vestito preferito e, alla fine, chiudere rapidamente la porta di casa prima che lei ci ripensi, accompagnando il gesto con un “Sei bellissima” molto coinvolto.
-Secondo te sono ingrassata?
Attenzione. Attenzionissima. La domanda è chiaramente un trabocchetto. Se affermate il contrario, lei capirà che mentite, e auguri. La donna ingrassata non vuole compassione: vuole riuscire a mettersi a dieta senza che nessuno glielo consigli, illudendosi che l’uomo l’apprezzi comunque per le sue belle forme. Al compagno in questione non rimane che girovagare attorno a una risposta ben calibrata: Ti amo, ma se ti senti un po’ gonfia facciamo una dieta insieme. Io pure ne avrei bisogno! Chissenefrega se siete atletici e magri da far spavento: se la donna necessita sostegno emotivo-gastronomico, dovete starci. Ne guadagnerete in serenità familiare.
-Tua mamma mi odia.
Ragazzi, quando le vostre orecchie udiranno questa lapidaria sentenza, la sola, unica, essenziale risposta dovrà consistere in una difesa a spada tratta della vostra compagna. Non c’è storia, non c’è replica. Se ci tenete ad intrattenervi ancora in senso orizzontale con quella donna, dovrete sfatare il mito della mamma. Benvenuti nel mondo degli adulti.
-C’era anche la tua ex alla festa di ieri sera?
Occhio. La palla è curva: se le dite che c’era e sono passate più di dodici ore dalla fine del party, lei vi distruggerà psicologicamente: e cosa aspettavi a dirmelo? Si vede che non volevi dirmelo! Grazie tante. E adesso come pensi che mi possa sentire??? E via alé.
Se, d’altra parte, le dite che non c’era (e invece c’era. Le ex ci sono sempre), lei saprà con assolutezza che state dicendo una bugia per evitare la scenata di gelosia. Sappiate che così facendo vi state chiamando la scenata a gran voce. Il consiglio che vi offro è quello di essere onesti già prima di recarvi in un posto in cui ci sarà anche la ex, oppure subito dopo. Non importa se, quando tornate, lei sta già dormendo. Svegliatela. Lo apprezzerà. Ancora meglio: scrivetele un messaggio non appena vedete comparire la ex. Anzi, fate una bella cosa, non andate in nessun posto divertente senza la vostra compagna.
-Voglio stare da sola.
La frase giunge solitamente nel bel mezzo di un litigio. La donna, dopo averla pronunciata, scoppia in lacrime, cambia stanza e si butta sul letto con la faccia nascosta dal cuscino. Sappiate che vattene e lasciami sola hanno il significato opposto: corrimi dietro, vieni qui e abbracciami senza lasciarmi mai più. Il da farsi lo capite voi stessi, no?
-A cosa stai pensando?
La donna chiede questo nel momento in cui desidera sentirsi amata: vuole soltanto essere sicura che occupa il posto d’onore nei vostri pensieri. Quindi, non rispondete: alla lista della spesa o a comprare un cellulare nuovo. Rispondete: a quanto sono felice con te. E così la seccate sul nascere.
-Ti amo.
Qui, figli miei, non vi posso aiutare.
L’amore è l’unica cosa sulla quale non si può mentire, fingere, sorvolare. Non potete ignorare le due semplici, spaventose parole, non potete girarci intorno né temporeggiare. In questo, credo che donne e uomini siano perfettamente uguali: conoscono sempre la risposta giusta.

A voi la scelta, guys.

martedì 1 aprile 2014

A crazy evening

Ovvero: tutto quello che ti serve per tramutare una tranquilla serata di primavera in un “party”… senza ritorno!

Certe canzoni…nascono così, canta Vasco (il numero Uno). Anche certe serate, canto io (la numero Uno delle imbecilli).
A volte, quando si è stanche e depresse e si attende l’arrivo di un’amica meno cortese delle altre –che viene ogni mese senza invito, oppure non viene quando la si agogna-, ciò che resta da fare al mondo non è che una cosa: chiamare le amiche.
Anche all’ultimo minuto, anche se non si ha niente in casa… va bene. Andrà bene, perché le amiche saranno messe come noi: incazzate e tristi e, due su tre, in fase premestruale. E’ incredibile come, davanti a un uomo, una donna col ciclo diventi clamorosamente aggressiva, mentre ritrovi tutta la leggerezza che dovrebbe darle Lines è insieme ad altre cinque amiche sballate.
Ogni tanto, vale la pena di sgobbare con le pulizie di casa, ma solo se si ha in programma di ricevere amiche di lì a poco. Tutto ciò che occorrerà per il successo della serata siete voi: e detta così, sembra molto edificante. In tutta onestà, bisogna riconoscere che Yaia non manca mai di portare il necessario per un bacino artificiale di spritz, Glade ci mette del suo e aggiunge il gelato, Sole porta dolci ipercalorici e chi più ne ha più ne metta.
L’ultima volta che ci è capitato, abbiamo mangiato una pizza fatta da me, talmente unta che avremmo potuto usarne le fette come pattìne e scorazzare in giro per la stanza imitando Carolina Costner a Sochi 2014. Ammetto che, a un certo punto della situazione, ciò sarebbe potuto accadere, se il mio sexy architetto non fosse arrivato ricordandoci della propria esistenza.
E’ sempre bello accogliere nuove entry nella compagnia, soprattutto se non c’è una vera compagnia e si viene a creare un gruppo eterogeneo. Quest’anno, al mio portfolio si sono aggiunte Maggiolina e Andrea: ancora non ve le ho presentate, ma scoprirete che sono molto simpatiche, perché sostengono di conoscere ginecologi che consigliano di farsi le canne e perché, quando hanno mal di collo, se lo fanno passare con lo spritz.
L’ultima clausola per ottenere una serata coi fiocchi è che si parli di sesso. Noi, ormai, abbiamo quasi esaurito l’argomento. Dopo, ci sarà solo il nirvana delle chiacchiere.
Che altro? Nulla. Cerette, trucchi, capelli e vestiti… questi i temi di contorno. Ed ogni tanto dateci dentro con il femminismo: non dovete sempre essere d’accordo con la depilazione totale, non è obbligatorio farsi la tinta per coprire i capelli grigi… Non è tutta apparenza, donne lo si è  inside.