La
settimana comincia male, disse quello che doveva essere impiccato
lunedì.
In effetti, il lunedì è sempre
un giorno di feci, ma io non sottovaluterei nemmeno la domenica sera o il
martedì mattina: nelle ultime quarantott’ore, infatti, mi sono successe cose talmente
scandalose, che ho dovuto ripristinare la discografia anteguerra di Vasco
Rossi, giusto per immaginare come si sta dopo aver tirato su una striscia di
borotalco allucinogeno.
Dico che le ultime ore della
mia vita (cioè, non le ultime-ultime, le più recenti, ecco) non sono state
facili, ma in realtà dovrei dire che non lo sono stati gli ultimi mesi, o
addirittura gli ultimi anni: sì, cari miei, la vita è davvero un gran casino.
Per dirlo come lo canterebbe Vasco: La
realtà ti preme addosso, ce l’hai sopra e ce l’hai sotto! Potrei affermare
che l’esistenza di una persona, dal momento in cui esce dall’asilo, è un
perenne, enorme lunedì, fatto di tutti i merdosi sentimenti che gentilmente lo
accompagnano: ansia, tristezza, noia, paura di…, astinenza, depression, senso
del tutto che scorre mentre noi restiamo uguali –sempre i soliti storditi di
fronte alla orripilante bellezza della vita. (Cacchio, detto così fa proprio
paura!)
D’altronde, non si può rimanere
all’asilo per un’intera esistenza. La mamma e il papà prima o poi si smarronano
di mantenerti, oppure, se riesci a concentrare i tuoi unici due neuroni in un
punto fisso del cervello, sei tu che ti smarroni di esser mantenuto; con l’età
arrivano la libertà, il diploma, il lavoro (scusate, questo solo per il 60 %
dei giovani italiani), le proposte di matrimonio, le serate pazze, i buoni
libri, il gran sesso e una cosa via l’altra. E’ vero, il lunedì fa schifo, ma
il resto della settimana passa in frettissima, ed è per questo che bisogna
cogliere ogni occasione di piacere anche nei restanti giorni, feriali o festivi
che siano. Per me la settimana marcava male, ma, per esempio, uno dei miei
alunni ieri ha preso 7 nel tema, Yaia ha avuto una degnissima serata con un
ragazzo dal corpo stupendo (da quanto ho capito), e poi arriverà il mercoledì,
Giorno dell’architetto sexy, e poi il venerdì, Giorno di cene e di rinnovati
voti d’amicizia. Ed ogni giorno andremo in palestra, dove uomini sudati
trascureranno gli esercizi per osservare noi donne sullo step, facendoci
sentire come Dee della Fertilità, e non come Pachidermi. E’ chiaro: se devo
pensare alla vita come a una jungla, preferisco vedermici in veste di tigre o
di scaltra scimmietta che in quella di lento panzone grigio che schiaccia ogni
cosa.
Se devo pensare alla vita come
a una settimana, credo che la vivrei a bomba dall’inizio alla fine, anche il
lunedì.
E pazienza se qualcosa va
storto: si vede che doveva andare così,
disse la vecchia guardando il marito a cui s’incendiavano i capelli.