Come sapete, io ho
un debole per gli occhi (nonché l’occhio debole!).
In India c’è
addirittura la credenza –nel senso di convinzione, non di mobiletto- che le
persone ne abbiano tre: quelli concreti, con iride, pupilla e tutto il corredo
necessario alla visione della realtà, e quello “spirituale”, il Terzo Occhio,
per l’appunto, che ci permetterebbe di vedere oltre i veli della realtà
illusoria e di capire meglio cosa c’è sotto, dietro, dentro.
Amo follemente tale
ipotesi!
L’unico problema di
questa meraviglia dell’oftalmologia extrasensoriale è che il Terzo Occhio degli
uomini soffre di solito di una pesante cataratta.
E’ un fatto: le
donne, dopo un’intera Storia di arresti domiciliari, figliolame ed
impossibilità di realizzarsi, hanno sviluppato – forse per evasione, o per le
“troppe” letture, o per conformità con le fantasie dei bambini- un carattere
nuovo nel proprio DNA, quello della sensibilità e dell’empatia, che è rimasto
silente nel corpo degli uomini.
Più che del Terzo
Occhio, essi si interessano infatti alla loro Terza Gamba (per altro, una
chimera), e quando si parla di empatia i loro occhi (quelli veri) assumono la
stessa vacuità di quelli dei personaggi dei cartoni animati giapponesi quando
subiscono un incantesimo. Il nulla cosmico.
Insomma, sembrerebbe
impossibile avere a che fare con compagni così poco evoluti, a meno che non si
decida di cavarglieli, gli occhi, estirpando il problema alla radice. Però,
onde evitare il gabbio, potrebbe esistere una soluzione forse più subdola, ma
certamente più sicura ed altrettanto efficace, ovvero ipnotizzarli. Lo sguardo
delle donne, com’è noto, fa innamorare seduta stante: lo hanno scoperto a
proprie spese Dante, Petrarca… Ergo, ragazze, sarà bene sfruttare al meglio il
potere di tutti e tre gli occhi che abbiamo in dotazione e, magari, infondere
un pelo di sensibilità nelle menti dei consorti.
Ulteriore, anche se dolorosa, opzione: aprire bene tutte e tre le orbite per accorgersi di quanto lui sia orangotango e cambiare obiettivo.
E' vero che la donna porta
civiltà, sosteneva Virginia Woolf, ma non siamo morte nelle piazze, nelle miniere e nei manicomi per arrivare a fare da crocerossine a chi non ha imparato ad amare.
Siamo tutte d'accordo su questo punto?
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