A volte, da
coppie anziane sposate da dieci lustri, si sente pronunciare la fatidica frase:
Ormai abbiamo raggiunto la pace dei
sensi!
Questa
esclamazione è accettabile se profferita da una bisnonna con l’anca bionica
esposta e l’altra anca già calata nella fossa, oppure da un trisavolo che, in
gioventù, abbia fatto le sue.
Dalle mie
amiche, no.
Anche se il
bigottismo imperante nei piccoli paesi di provincia impedisce di dichiararlo
apertamente, delle donne di neanche trent’anni senza una relazione fissa hanno
una vita sessuale e sono libere di aprirsi al mondo quanto je pare. Da qualche
mese, però, un terribile fenomeno sta appestando le nostre serate, affiorando
sempre più spesso sulle labbra di Yaia ed altre nella forma di sette rassegnate
parole: Ormai ho raggiunto la pace dei
sensi.
No.
Non si può
sentire.
Donne che
avete intelletto d’eros, è un appello accorato quello che vi faccio: almeno
fino ai sessantacinque anni, non dite, pensate, scrivete, tollerate o suggerite
questa frase.
Perché poi diventa
realtà.
E’ un dato di
fatto che quelli tra i venti e i cinquanta siano gli anni migliori della vita
fisica di una donna. Stiamo per raggiungere lo zenit. Vogliamo davvero passarci
davanti con indifferenza?
Vero è che il
corpo femminile rilascia un ormone abbinato all’attrazione fisica, il quale ci
fa desiderare una relazione affettiva, oltre a quella meramente sessuale.
Insomma: non riusciamo a non trasportare il noi
dal letto a tutte le altre stanze della casa. Vogliamo l’amante e l’amico. E il
marito. E il compagno comprensivo e simpatico. E bello. Meglio se occupato.
Meglio se etero.
Da quando le
cose sono diventate così complicate? Difficili?
Perché non si
può innamorarsi del compagno di banco, sposarsi, avere dei figli sani e
studiosi e raggiungere la pace dei sensi a centodieci anni, un attimo prima che
venga scoperto l’elisir per l’immortalità e per la felicità eterna?
Come per le
prove “invalsi”, la risposta è nella domanda.
Ci mancava
solo il femminismo a metterci in testa strane ide! Tipo la libertà sessuale… Ma
ormai c’è. E per fortuna. Altrimenti verremmo ancora chiamate meretrici.
E visto che
qualcuno si è battuto anche per questa libertà, direi che non è giusto metterla
in un cassetto e buttare via la chiave. La libertà è libertà e va sempre
onorata.
A costo di
fare una rivoluzione.
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