Come voi ben sapete,
l’argomento “singletudine” mi sta molto a cuore, avendo io svariate conoscenze
colpite dal ‘devastante’ fenomeno.
In realtà, sembra
che l’essere sole e libere da legami sentimentali non sia male, per alcune delle
donne che frequento. Per altre, invece, al dramma della solitudine si aggiunge
quello, altrettanto devastante, del non-rimorchio.
Il non rimorchio non
è, come potrebbe sembrare, l’esatto contrario del rimorchio (che si manifesta
invece con la gogna pubblica). Il non-rimorchio è forse peggiore: si tratta
dell’apparente indifferenza da parte del sesso opposto nei confronti di un
tentativo di abbordaggio. Insomma, non ci provano più.
Non essendo io
un’esperta di lesbismo, mi limiterò a parlare della cosa dal punto di vista
delle donne etero. Grazie e arrivederci.
Bene. Anzi, male.
Malissimo. Il rimorchio è una delle situazioni sociali più belle in cui ci si
possa trovare. Una volta era tutto un
rimorchio: praticamente, non si usciva che per quello. E ci andavano dietro
jeans nuovi, trucchi, perfino la parrucchiera (se avevi messo via abbastanza
dineros). Forse è per questo che è scoppiata la crisi. Non tanto per le
speculazioni edilizie del 2008, quanto per la mancanza di desiderio di
rimorchiare.
Siamo messi male: se
viene a mancare il rimorchio, i sogni di molte donne etero potrebbero andare in
frantumi nel giro di pochi anni. Niente coccole, niente anniversari, niente
vacanze per due, niente cene romantiche. Ma noi, donne forti, davvero forti,
possiamo permettere che il nuovo e deleterio stato d’animo degli uomini d’oggi ci
rubi questi sogni? Siamo davvero disposte a naufragare sull’isola deserta senza
sparare un ultimo razzo di avvistamento?
Io dico no. Se
desideriamo stare per conto nostro, allora va bene. Ma se vogliamo qualcosa di
diverso, dobbiamo uscire a cercarlo. Ed affinare un po’ l’arte del rimorchio.
In fondo, la parità dei sessi si manifesta anche così, no? Non è detto che ci
debba provare sempre e solo lui. Se, al momento, i maschi sono bloccati da una
fifa tremenda, direi che per una volta possiamo dar loro un piccolo aiuto e
mandare qualche segnale. Attenzione: il segnale dev’essere inequivocabile.
Altrimenti non funziona. Non basta più sorridere e lanciare sguardi. Forse
attaccare bottone ed offrire da bere sono segni d’interesse un po’ più
espliciti.
Non ci avevo mai
pensato, ma non è che non ci provano perché, con la crisi, hanno finito i soldi
per pagarci un drink?
Sono tempi
difficili, care mie.
E, allora, zeppe in spalla: andiam, adiam, andiamo a rimorchiar...
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