mercoledì 22 luglio 2015

La crisi del rimorchio



Come voi ben sapete, l’argomento “singletudine” mi sta molto a cuore, avendo io svariate conoscenze colpite dal ‘devastante’ fenomeno.
In realtà, sembra che l’essere sole e libere da legami sentimentali non sia male, per alcune delle donne che frequento. Per altre, invece, al dramma della solitudine si aggiunge quello, altrettanto devastante, del non-rimorchio.
Il non rimorchio non è, come potrebbe sembrare, l’esatto contrario del rimorchio (che si manifesta invece con la gogna pubblica). Il non-rimorchio è forse peggiore: si tratta dell’apparente indifferenza da parte del sesso opposto nei confronti di un tentativo di abbordaggio. Insomma, non ci provano più.
Non essendo io un’esperta di lesbismo, mi limiterò a parlare della cosa dal punto di vista delle donne etero. Grazie e arrivederci.
Bene. Anzi, male. Malissimo. Il rimorchio è una delle situazioni sociali più belle in cui ci si possa trovare.  Una volta era tutto un rimorchio: praticamente, non si usciva che per quello. E ci andavano dietro jeans nuovi, trucchi, perfino la parrucchiera (se avevi messo via abbastanza dineros). Forse è per questo che è scoppiata la crisi. Non tanto per le speculazioni edilizie del 2008, quanto per la mancanza di desiderio di rimorchiare.
Siamo messi male: se viene a mancare il rimorchio, i sogni di molte donne etero potrebbero andare in frantumi nel giro di pochi anni. Niente coccole, niente anniversari, niente vacanze per due, niente cene romantiche. Ma noi, donne forti, davvero forti, possiamo permettere che il nuovo e deleterio stato d’animo degli uomini d’oggi ci rubi questi sogni? Siamo davvero disposte a naufragare sull’isola deserta senza sparare un ultimo razzo di avvistamento?
Io dico no. Se desideriamo stare per conto nostro, allora va bene. Ma se vogliamo qualcosa di diverso, dobbiamo uscire a cercarlo. Ed affinare un po’ l’arte del rimorchio. In fondo, la parità dei sessi si manifesta anche così, no? Non è detto che ci debba provare sempre e solo lui. Se, al momento, i maschi sono bloccati da una fifa tremenda, direi che per una volta possiamo dar loro un piccolo aiuto e mandare qualche segnale. Attenzione: il segnale dev’essere inequivocabile. Altrimenti non funziona. Non basta più sorridere e lanciare sguardi. Forse attaccare bottone ed offrire da bere sono segni d’interesse un po’ più espliciti.
Non ci avevo mai pensato, ma non è che non ci provano perché, con la crisi, hanno finito i soldi per pagarci un drink?
Sono tempi difficili, care mie.

E, allora, zeppe in spalla: andiam, adiam, andiamo a rimorchiar...

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