martedì 5 novembre 2013

I MIGLIORI RACCONTI SESSUALI MAI UDITI DA ORECCHIO UMANO



D’accordo.
Se devo parlare di pene d’amore, lo faccio adesso o mai più.
Ma lo farò abbassando il tiro, o meglio: abbassando lo sguardo al “tiro”.
Una poetessa di cui non ricordo il nome affermava che i pensieri delle donne nascono dal petto e viaggiano verso l’alto, mentre quelli degli uomini nascono dalla testa e viaggiano verso il basso. Una Persona Che Conosco ritiene invece che i pensieri degli uomini non abbiano nemmeno un’origine così nobile come la mente, ma siano invece generati direttamente dal loro roseo amico ai piani bassi e lì si fermino.
Credo si a vero.
E, per confermare questa tesi, voglio condividere con voi alcuni dei migliori racconti sessuali accumulati nel corso di tanti anni di confidenze, aventi per protagonisti uomini all’apparenza normali, che poi si sono rivelati per quello che erano: nient’altro che un uccello attaccato a un corpo umano, con l’aggiunta casuale di un neurone vagante.

Primo.
Il miglior racconto sessuale mi deriva da Una Persona Che Conosco, esperta di uomini balordi.
Il balordo in questione la affascinò spagnoleggiando, bevendo insieme a lei, ma ebbe un piccolo incidente di percorso –e proprio sul più bello: diciamo che non tentò nemmeno di raggiungere il gabinetto, essendo concentrato su un’attività effettivamente impegnativa a livello fisico.
Immagina la scena.
Da allora, la Persona Che Conosco diffida sempre dei tipi spavaldi che rifiutano il pipì stop.

Secondo.
Si guadagna il secondo posto della classifica il signor Sfilatino. Lo hanno assaggiato alcune mie amiche e mi hanno riportato una descrizione assai vivida delle sue abilità: sembra che faccia l’amore come un operaio bendato con un martello pneumatico impazzito tra le mani. Inoltre, Sfilatino va annoverato per le dimensioni: roba da far invidia ad Abatantuono.

Terzo.
Il terzo racconto narra dell’uomo che apprezzava particolarmente i piercing. Lei ne aveva uno, e non si aspettava che un’innocente pallina d’oro sarebbe stata accolta con tanto candido stupore…

Quarto.
Sul quarto gradino del podio (il mio podio è diverso da quelli comunemente utilizzati) posizioniamo Random, ma solo perché ha un bellissimo soprannome, nato durante una serata in cui, in mancanza d’altro, Glade minacciò di farsi tutti i presenti a random, ovvero a tabula rasa. E di lì a poco toccò a lui.

Il quinto racconto sessuale coinvolge tutti coloro che hanno approcciato –chi con dolcezza, chi con minor garbatezza- alla porta posteriore delle mie amiche.
Scene del tipo: siamo in intimità, tu mi sali sulla schiena e… “ehi!” E lui: “aaaaah…” oppure: “Ops”.
Cose dell’altro mondo.
Sono certa, però, che almeno una delle mie amiche ha reagito davvero male e gli ha  ricambiato pan per focaccia –non scendo nei dettagli, ma vi consiglio di tenere a portata di mano, sul comodino per esempio, un tubetto di vasellina per ogni evenienza.

Ecco, credo che questi siano i top racconti sexual che mi siano mai stati fatti, o almeno i più divertenti.
Non dico che degli episodi sparsi collochino tutto il genere maschile al di sotto della media, in quanto a QI, ma sicuramente non li confermano come déi del sesso né come esseri intelligenti a livello emotivo (il ragazzo del piercing precoce avrebbe sicuramente bisogno di una mano, o perlomeno di un cleenex.)

Dopotutto, però, mi rendo conto che ci assomigliamo: quando il corpo lavora, la testa perde tutte le sue funzioni, sia per i maschi sia per le femmine, con l’unica differenza che, più tardi, finito l’impeachment, un barlume di assennatezza torna a splendere nella mente delle donne, e ci reniamo conto della gravità della situazione.

Beata inconsapevolezza. 

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