Conosciamo tutti la fortunata
trilogia di Stieg Larsson Uomini che
odiano le donne.
Il titolo del mio post trae
spunto dalla storia della tostissima Lisbeth per parlare di un argomento molto
meno dark, ma che ogni anno trasforma innumerevoli donne in vendicative hacker
dal trucco sbavato. Motivo: la sparizione di un uomo in seguito a un
appuntamento.
Ho fatto un mini-sondaggio su
Facebook, chiedendo a tutti quanto tempo dovrebbe metterci un uomo a richiamare
una donna dopo che l’ha conosciuta. Si presupponeva che, durante l’appuntamento,
riconosciuto come tale in via preventiva da entrambe le parti, fosse stata
percepita sia da lui sia da lei una certa atmosfera d’intesa, e che i due si
fossero lasciati con il chiaro desiderio di… rivedersi presto. Infine,
appuntamento andato bene, ci si piace, buonanotte
e grazie per la cena, magari ci scappa anche il bacio di fine serata… A
questo punto, e alla luce dei racconti da Chi
l’ha visto? che odo dalle mie amiche di bevuta, ci si aspetta una
telefonata nei duri tempi a seguire.
Dato che frequento per lo più
esseri viventi vulvo-muniti, ho posto la domanda al sesso opposto: men, quanto tempo ci mettete a
richiamare una donna dopo un appuntamento ben riuscito?
Risposte variegate e
stramboidi, dal mio punto di vista. Qualcuno ha detto: due o tre giorni. Che,
per una ragazza in fissa (e quando non lo siamo?), è il limite massimo di
sopportazione.
Altri, secondo me più saggi,
hanno risposto: il giorno dopo. Molto bene. Sappiate che è quelle che vogliamo.
Se vi piace la donna, cercatela. Non farlo sarebbe come apprezzare la carne e
andare a cena al vegano.
Certo, posso capire le
spiegazioni di chi mi ha detto che la donna va lasciata “penare” un po’ e che,
se è interessata, richiamerà lei. E’ giusto. Trovo però che le ragazze in
questo senso non abbaino problemi, anzi: quando una tipa si infiga, stai sicuro
che ti richiama venti volte già nel tragitto tra la sua porta di casa e la
macchina.
Poi c’è stato il guru del
corteggiamento, il dio della galanteria, il leader dei romantici incompresi,
ovvero colui che mi ha detto che, sin dal momento in cui ci si saluta, inizia a
pensare al messaggino da inviarle di lì a pochi minuti. Bello. Del tipo: Non interrompiamo il legame che si è
creato. Addormentiamoci con il sorriso sulle labbra, e non con il pensiero
di non sapere se lui, domani, si ricorderà che esistiamo o se dovremo
considerarlo un oggetto smarrito. Questo è quello che vogliono tutte le donne.
A benedire il brivido della caccia: è solo una scusa per giustificare il fatto
di essere ancora single. Le donne vogliono legami veri, vogliono il Grande
Amore, vogliono amare sentendosi riamate, e non una storia da masochisti in cui
lui è stato bene ma non richiama per vedere quanto ci tiene lei. Se vedi una
bella torta in una bottega, e la vuoi davvero, non aspetti che la torta salti
fuori dalla vetrina e ti implori di mangiarla, no? Vai e la sposi. Cioè, volevo
dire la compri.
Ora, ciò detto, è ovvio che il
discorso vale per ambo le parti, e anche per i lesbici e per chiunque altro. Ti
piace una persona? Cercala. Come canta Elisa: se ti cerca è perché ti vuole
ancora.
Non ti piace? Magari non
sparire. Spiega. Brevemente, ma spiega. Non succede niente. Non siamo tutti dei
fragili bambolotti senza spina dorsale: possiamo sopportare di non piacere al
cento per cento ad ogni individuo sulla faccia della Terra. Se così fosse, il
mondo sarebbe una perenne orgia istintuale e credo proprio che non verrebbe
celebrato alcun matrimonio, non esisterebbe educazione, civiltà, futuro.
Ma sembra che le donne abbiano
messo su già da parecchio una bella scorza dura e che siano perfettamente in
grado di sentire parole come: non penso
sia il caso di vedersi ancora. Men, sappiatelo: se dopo un buon
appuntamento sparite, la donna penserà solo di non piacervi abbastanza. Oppure
che siete partiti in missione per Saturno. Se, invece, la richiamate, lei è
contenta e si verifica uno dei rarissimi casi in cui, ad un’azione, corrisponde
per la donna una certa, adeguata reazione. Non pensate che sia furbo
comportarsi al contrario. Nella situazione appuntamento,
la donna vuole solo verità: gli piaccio, mi cerca; non gli piaccio, non mi
cerca più.
Per passare dal generale al
particolare, posso affermare che il novanta per cento delle mie amiche è stata
vittima di una sparizione post-appuntamento, mentre avrebbe preferito essere
soggetta a coccole post-coitum. Yaia ha conosciuto uno ad un matrimonio e lo ha
risentito dopo dieci giorni, quando orami la sua autostima femminile era ai
livelli della fossa delle Marianne. Glade si è quasi innamorata di un tale che,
lasciato a se stesso, avrebbe latitato fino a consumarsi fisicamente pur di non
darle spiegazioni. Una volta un ragazzo con i capelli rossi mi diede buca a un
appuntamento che mi implorava da mesi… Non l’ho mai più visto. Fonti sicure mi
confermano che è ancora tra noi.
Questa è un’altra storia, ma,
in tutta onestà, Pel di Carota proprio non l’ho capito.
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