…da cui si deduce che sarebbe meglio se tutte
ci dessimo ai “lavoretti”.
Aujourd’hui parliamo di lavoro e
di donne che lavorano. O che sono senza occupazione. Vi propongo un’intervista
a due voci rilasciata da persone che non fanno parte della mia cerchia di
amicizie più strette, vivono in paesi abbastanza piccoli e sono maggiorenni, ma
sotto i trent’anni. Prima troverete le domande e le
risposte dedicate alla donna che, al momento, si trova senza contratto di
lavoro, poi quelle della donna attualmente impiegata.Non vi dico altro. L’intervista,
data la sua natura e dato il tema crudelmente delicato, dovrebbe parlare da sé.
Donna disoccupata
Iniziamo con alcune domande per rompere il ghiaccio…
Sei
una donna…?
Intelligente.
Il
tuo uomo ideale tre i personaggi famosi?
Philip Seymour Hoffman.
Libro
preferito?
Oceano
mare,
Baricco.
La
canzone che hai ascoltato di più nella tua vita.
Rimmel
di De Gregori.
Perché
hai accettato l’intervista?
Perché è interessante ed io sono una persona curiosa.
Passiamo
alle domande “vere”.
Qual
è il tuo titolo di studio?
Laurea triennale.
Situazione
abitativa.
Vivo con i miei genitori.
Da
quanto tempo sei senza contratto?
Da circa quattro mesi.
Quanti
colloqui hai avuto in questi mesi?
Tra i cinque e i dieci.
Il
tuo titolo di studio ti sta aiutando a trovare un nuovo lavoro?
Assolutamente no.
Ti
piaceva il tuo lavoro?
Sì.
Cosa
ti manca di più dell’essere una donna che lavora?
Il fatto di uscire di casa la mattina, nonostante la
giornata, bella o brutta che sia. E l’essere riconosciuta dagli altri come
lavoratrice.
Come
si svolge la tua giornata tipo, adesso?
Cerco di non alzarmi mai troppo tardi, mi preparo come
se dovessi uscire sempre e comunque, vado a dare una mano a mio fratello, in
ufficio, torno a preparare il pranzo per mio papà, poi nel pomeriggio faccio la
baby sitter o ripetizioni, e la sera vado da qualche amico, guardo film, leggo.
La
disoccupazione influisce sulla tua vita privata?
Finora non molto, perché avevo da parte gli ultimi
stipendi. Ma di certo devo stare più attenta:
invece di tre giri di aperitivi ne faccio solo uno ed esco meno a cena. Novembre
sarà il primo mese in cui mi troverà realmente senza stipendio…
Hai
handicap fisici che ti potrebbero causare problemi a livello lavorativo nei
prossimi anni?
Sì.
Se
potessi scegliere, che lavoro faresti?
La bibliotecaria.
Cosa
volevi fare da piccola?
La maestra. E la mamma.
Pensi
di essere pronta ad avere figli?
Più che essere pronta, mi piacerebbe.
E
se tua figlia, un giorno, rimanesse senza lavoro, cosa le diresti?
Se lasciasse il lavoro perché non le piace, non la
forzerei. Non amo l’idea di imporre qualcosa a qualcuno. Ma se venisse
licenziata, le direi di continuare a sperare: sono sempre stata convinta che,
se una persona è capace, alla fine ce la farà.
Donna lavoratrice
Domande
per rompere il ghiaccio…
Sei
una donna…?
Poco femminile.
Uomo
ideale tra i VIP?
Non mi viene nessun nome!
Libro
preferito?
Oceano
mare,
Baricco.
Canzone
più ascoltata.
Tutto Ligabue.
Perché
hai accettato l’intervista?
Perché voglio diventare famosa!
Domande
“vere”.
Titolo
di studio?
Laurea triennale in scienze delle merendine.
Situazione
abitativa.
Convivo.
Da
quanto tempo lavori?
Dal 2009.
Quanti
colloqui hai avuto prima di trovare lavoro?
Nessuno, sono una raccomandata.
La
laurea ti ha aiutato a trovare lavoro?
No.
Ti
piace quello che fai?
A tratti. Tendenzialmente, direi di no.
Cosa
ami di più dell’essere una donna che occupata?
Lavoro in un ambiente maschile, quindi posso essere
tranquillamente aggressiva e tirare fuori le palle.
Giornata
tipo.
6.45, sveglia.
8-18, ufficio non stop. Poi commissioni varie, cena (possibilmente non cucinata
da me), divano, tv, lettura a letto.
Potendo
scegliere, che lavoro faresti?
Libraia o commessa in un atelier di abiti da sposa.
Che
lavoro volevi fare da piccola?
Giuro che non lo so.
Quanto
influisce il lavoro sulla tua vita privata?
Molto. Sono una che si porta a casa i problemi, quindi
non mi rilasso mai e tendo ad essere nervosa anche con il mio partner.
Handicap
fisici?
No. Ho le gambe corte, ma questo non dovrebbe influire
sul mio lavoro!
Pensi
di essere pronta per avere figli?
Ad oggi e a quest’ora esatta, ti dico di sì. Poi domani
vediamo.
Cosa
dire a una figlia che svolgesse il tuo stesso lavoro?
E’ un buon lavoro, ma Take it easy!
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