martedì 2 dicembre 2014

Bottomless: umanità senza veli


Domenica sera abbiamo fatto incetta di pizza ed accolto una nuova mascotte-barra-tassista nel nostro infido gruppetto.
Il giovane e baldo Maggiolone ci ha infatti onorate della sua presenza con un consiglio di prim’ordine: il bottomless, ovvero la corsa per le vie del paese senza gli indumenti a difesa delle proprie pudenda inferiori.
Idea stuzzicante. Soprattutto se teniamo presente che il nostro è un borgo completamente all’ombra (del campanile) e che tutti, qui, sono andati all’asilo dalle suore.

Da piccoli ci coprivano con il grembiulino e ci privavano del piacere di sbirciare sotto l’orlo del velo delle nostre pie educatrici (vi siete mai chiesti come avevano i capelli le monache?); poi è arrivata la tunica della prima comunione, e adesso… ci ritroviamo a parlare di correre desnudi per la via. Abbiamo levato il velo, anche quello da sposa o di Santa Lucia; abbiamo scoperto la testa ed ora un simpatico cialtrone ci propone addirittura di fare il paio e gettare pure i pantaloni. Sorvolando sul fatto che non era necessario, questo consiglio, data la nostra moralità dai contorni indistinti, posso dire che, da un lato, trovo davvero ficco che le persone si scoprano. Forever and ever. Perché nascondersi? E per cosa, poi? Siamo umani, e come tali dobbiamo mostrarci agli altri, in modo tale che ognuno veda le proprie bassezze alla luce del sole e si senta un po’ meno cacchetta.
D’altro canto, se si parla di bassezza non posso fare a meno di volgere lo sguardo ai piani bassi e mi chiedo come mai sia successa questa cosa strana, di essere educati per benino e poi rivelarsi bagascioni d’incredibile portata.
Forse non eravamo portati per la santità. Forse levarsi di dosso tutti i vestiti è stato un modo per distrarre l’attenzione degli altri, e far sì che non si avvicinassero troppo al nostro cuore.
Forse, più semplicemente, non siamo tanto peccatori. Che colpe sussistono nel voler amare ed essere amati? Probabilmente solo quelle del deprimersi, del mangiare fuori orario ed essere un po’ scortesi con tutti prima delle nove del mattino.
E’ bello pensare d’aver tolto degli abiti ed aver scoperto che, sotto, c’è una persona non proprio disprezzabile. Un giorno, la nostra autostima di persone umane arriverà ad un livello tale che correremo in canottiera e basta attraverso la piazza

E poi ci incontreremo dove fanno il TSO.

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