martedì 16 dicembre 2014

TO BELIEVE OR NOT TO BELIEVE?




Quante volte, soprattutto al mattino, vi è capitato di ritrovarvi a cantare a gola spiegata quella canzone che fa…
I believe I can flaaaai…
I believe I can touch the scaaai…!
A me, molte: mi sveglio positiva, lo ammetto. Poi, di solito, le mie grandi aspettative vengono disattese (leggi: settimana di emme-erda), ma va bon. Almeno la cantatina me la sono fatta.
La scorsa settimana, però, ho avuto ben donde di riflettere seriamente sul “believe”, cioè sullo sfrenato desiderio/bisogno di credere in qualcosa, che l’uomo ha sempre avuto. Ho visto infatti due film assai stimolanti, in proposito: Magic in the moonlight e E.T.; in più, Glade, reduce dal concerto di Fabi, Silvestri e Gazzè, si dice ormai convinta che “l’amore non esiste”, ed io ci sto pensando.
Mi sono illusa, per tutti questi anni? Non era amore, quello tra me e l’Architetto Sexy, ma solo reazione chimica? Se non abbiamo l’anima, perché soffrire?
Domande esistenziali. Stamattina, niente I can flai, stamattina è l’alba di un giorno scettico, come la prof di latino e greco quando affermavo di non aver copiato la versione di Tucidide. (E chi non l’aveva copiata, dico io?? Se usciva quello, alla maturità, rimanevamo tutti bocciati. Garantito.)
Ieri sera, ad aggravare la situazione, in tv trasmettevano uno show sui Dieci Comandamenti, e lì ho raggiunto l’apoteosi del mio razionalismo (anche se ‘apoteosi’ forse non è il termine più adatto ad una dichiarazione di ateismo!). Ecco che, dall’ottimismo del mio cuore pieno di passioni –marito, famiglia, amici, scrittura e letteratura, feste!-, son passata in picchiata ad una rinnovata stima nell’evoluzionismo e alla certezza che, nell’universo, siamo  soli soletti (almeno, nell’universo che conosciamo).
Ci mancava giusto che il nipote scoprisse la verità su Santa Lucia! Un trauma –per gli adulti- da cui si capisce che l’infanzia dura tre secondi; così, quel poco di magia che ci tocca nella vita si esaurisce  entro pochi vagiti e non rimane che ricordarsi di quanto si era polli quando ancora ci si credeva.
Non è detto che tutto quello che non vediamo non esista, diceva il conduttore dello show di ieri sera. Come la verità, la giustizia, la paura, l’affetto. E invece, guarda un po’ Glade!, adesso ci credo che non esistano. Forse è così: l’amore non esiste. Ma esistiamo noi. La natura ci ha mollati qui e ci ha tolto anche la coda, le branchie, l’illusione. Ma non è ancora riuscita a levarci la nostra disperata volontà di essere felici, ogni tanto, per sbaglio, per passare il tempo, per non lasciarci vivere. La verità, la giustizia, forse non esistono in maniera tangibile, ma noi le abbiamo ideate, gli abbiamo dato un nome, le abbiamo costruite e rese socialmente utili, le abbiamo rese concrete. Come la paura, che ci incatena in casa, o l’amicizia, che ce ne fa uscire.
E l’amore? Anche quello è una nostra formazione mentale? Mi sa.
Che bella cosa che abbiamo inventato.

E l’abbiamo fatta diventare reale, altro che extraterrestri.

1 commento:

  1. Una Persona Che Conosco è pregata di darci qualche informazione sui film di cui sopra.

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