martedì 10 marzo 2015

Del buon uso del Terzo Occhio




Come sapete, io ho un debole per gli occhi (nonché l’occhio debole!).
In India c’è addirittura la credenza –nel senso di convinzione, non di mobiletto- che le persone ne abbiano tre: quelli concreti, con iride, pupilla e tutto il corredo necessario alla visione della realtà, e quello “spirituale”, il Terzo Occhio, per l’appunto, che ci permetterebbe di vedere oltre i veli della realtà illusoria e di capire meglio cosa c’è sotto, dietro, dentro.
Amo follemente tale ipotesi!
L’unico problema di questa meraviglia dell’oftalmologia extrasensoriale è che il Terzo Occhio degli uomini soffre di solito di una pesante cataratta.
E’ un fatto: le donne, dopo un’intera Storia di arresti domiciliari, figliolame ed impossibilità di realizzarsi, hanno sviluppato – forse per evasione, o per le “troppe” letture, o per conformità con le fantasie dei bambini- un carattere nuovo nel proprio DNA, quello della sensibilità e dell’empatia, che è rimasto silente nel corpo degli uomini.
Più che del Terzo Occhio, essi si interessano infatti alla loro Terza Gamba (per altro, una chimera), e quando si parla di empatia i loro occhi (quelli veri) assumono la stessa vacuità di quelli dei personaggi dei cartoni animati giapponesi quando subiscono un incantesimo. Il nulla cosmico.
Insomma, sembrerebbe impossibile avere a che fare con compagni così poco evoluti, a meno che non si decida di cavarglieli, gli occhi, estirpando il problema alla radice. Però, onde evitare il gabbio, potrebbe esistere una soluzione forse più subdola, ma certamente più sicura ed altrettanto efficace, ovvero ipnotizzarli. Lo sguardo delle donne, com’è noto, fa innamorare seduta stante: lo hanno scoperto a proprie spese Dante, Petrarca… Ergo, ragazze, sarà bene sfruttare al meglio il potere di tutti e tre gli occhi che abbiamo in dotazione e, magari, infondere un pelo di sensibilità nelle menti dei consorti.
Ulteriore, anche se dolorosa, opzione: aprire bene tutte e tre le orbite per accorgersi di quanto lui sia orangotango e cambiare obiettivo.

E' vero che la donna porta civiltà, sosteneva Virginia Woolf, ma non siamo morte nelle piazze, nelle miniere e nei manicomi per arrivare a fare da crocerossine a chi non ha imparato ad amare. 
Siamo tutte d'accordo su questo punto?

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