martedì 12 maggio 2015

Troppo facile





E’ troppo facile, titola uno degli straordinari racconti di Agatha Christie.
Di solito, belli miei, è proprio così.
A cosa mi riferisco? A tutto.
La nostra vita ci mette davanti a prove di valutazione che, fino a una certa età, sono una passeggiata: i bambini vedono le cose nella giusta luce, e dalla prospettiva ideale, ovvero dal basso, e le affrontano con un allegro senso di sfida, andando verso l’alto.
Gli adulti, invece, memori di tante mazzate, si ritrovano ben presto a faccia a faccia con la realtà, e si sa che è difficilissimo stare occhi negli occhi con Lei. Per lo più, si tende ad affermare:”E’ troppo bello per essere vero!”, oppure:”E’ troppo facile… dove si nasconde l’inganno?” e così giriamo le spalle anche alle poche occasioni di essere felici.
Siamo tristemente passati dal non sapere come nascono i bambini al non credere nemmeno di poterne avere più.

Siamo depressi.
Ma perché?
Quand’è che abbiamo smesso di pensare E’ troppo difficile –per poi provarci lo stesso- ed abbiamo imboccato la strada del E’ troppo facile… -per poi autoesiliarci dalla nostra stessa vita?
Le bambine che eravamo non avrebbero approvato. Loro scalciano dentro di noi, e finché non le avremo partorite non ci sarà spazio per altre gravidanze: dobbiamo tirar fuori quello che eravamo alle origini, in essenza, per poter essere veramente noi adesso. Lo dobbiamo a quelle ragazzine piene di diari, di fantasia e di aspettative.
Con che occhi mi sta guardando la mia bambina interiore? Non sarà facile, ma voglio renderla fiera di me.


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