martedì 15 settembre 2015

In giro da sole





Al giorno d’oggi, si sa, una donna è libera di andarsene in giro bella bella anche da sola. Non c’è più bisogno che il padre, il marito o un fratello l’accompagnino ovunque controllandone la moralità e la sicurezza. Ora, una donna adulta va alla scoperta del mondo quando e come desidera, comportandosi nel modo che ritiene più idoneo alla propria natura, e di questo dobbiamo ringraziare le prime signore che sono scappate di nascosto dalla loro camera, o le pioniere dei viaggi in tenuta da uomo.
Il coraggio delle nostre audaci antenate, però, sfuma miseramente nel buio delle odierne metropolitane, delle stazioni e di tutti quei luoghi ufficialmente aperti alle donne, ma troppo pericolosi perché queste possano usufruirne in pienezza.
Inutile cercare scuse: andare in giro da sole fa scago, soprattutto di sera, non parliamone di notte. Tocca camminare come se si stesse gareggiando alla gara di marcia delle Olimpiadi, slogandosi il collo per controllare che nessuno ti segua, e non appena si sentono passi dietro di sé il cuore –glum!- affonda fino alle tube per la paura.
E’ un vero peccato che, attualmente, una donna sia libera di portare pantaloni e gonne corte, di visitare posti lontani, di avere storie con chi le pare, ma… sia ancora bloccata dalla paura. Ci facciamo tutte un bel corso di autodifesa? E, chi può, si compri il ciondolo con l’allarme. Se qualcuno ha lottato per la nostra libertà di circolazione, è perché pensava che potessimo farcela.
Enne-bi: parole d’ordine, cautela, prudenza e buon senso. Di quello, noi donne ne abbiamo a bizzeffe.


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