martedì 1 ottobre 2013

Illusioni & co.




Il cuore ammette dubbi? Il cervello ci aiuta a chiarirli?




Tra qualche mese mi sposo, e dovrei stare a dieta.
Non che le due cose siano per forza connesse (forse si perde solo l’appetito realizzando di essere sulla via della prigione), ma a quanto pare i vestiti bianchi li possono indossare solo le donne fatte a palo e non quelle a clessidra.
E io che credevo che il bianco simboleggiasse la purezza! Invece, è chiaro come il sole che rappresenta il raggiungimento del decimo chilo perso e la chiusura del bottone più stretto –ecco perché gli sposi non toccano cibo al pranzo di nozze: rischiano l’esplosione a raffica delle tiratissime file di bottoni che, per un giorno, li fanno sembrare smilzi come modelli.
Sinceramente, me ne frego della smilzezza. Ognuno ha il corpo che ha, ed è per questo che mi ritrovo a dire: Dovrei stare a dieta… Per una che dedica due o tre ore al giorno alla cucina, il condizionale –quando si parla di dieta- è d’obbligo. Da qui, un pensiero: quante altre cose della mia vita sottopongo all’indulgenza di quel modo verbale? Lo fanno anche gli altri? E quand’è che ne abbiamo il diritto e quando, invece, è soltanto una scusa per non fare, o per fare troppo?
L’architetto sexy (alias, presto sposo strizzato in un completo skinny) mi ricorda sempre che non dovrei stare ad ascoltare per più di dieci minuti al giorno discorsi negativi. Pare l’abbi aletto da qualche parte, e forse ha ragione… Ma la vita è piena di negatività e lamentele,; come si fa a sottrarre le orecchie a… al mondo?? Eppure dovrei farlo. E lo fare, se… se solo non…
Eccoci qui. Lo farei, se… Ho idea che sia proprio quel SE che ci frega. L’ipotesi.
Noi donne passiamo tutto il nostro tempo a ipotizzare situazioni, messaggi subliminali, scenari paralleli che non sono realistici, ma che secondo noi avrebbero potuto essere… se solo ci fossimo comportate in altri mille modi, tranne quello in cui invece ci siamo comportate. Come per il peso, io dico: siamo così. E’ inutile che una ragazza dal bacino largo un metro e mezzo cerchi di entrare in un jeans taglia 40, anche se ormai non ha più ciccia sulle ossa. E’ inutile che una donna s’illuda di poter acquistare un abito da sposa, se li fabbricano solo per i manichini da esposizione –e infatti… il mio vestito non sarà esattamente candido, né da mannequin.
E’ inutile anche cercare di convincere una donna innamorata che si sta facendo del male, se si è messa in fissa con un uomo: essa non si accorgerà del dolore nemmeno se lui dovesse saltarle a piè pari sui mignoli dei piedi. Però è altrettanto inutile accanirsi su una relazione che sta morendo, se ne abbiamo il vago presentimento. Perché, se ne abbiamo il vago presentimento, non significa che potrebbe accadere: significa che sta accadendo. Purtroppo, la vita è un dato di fatto, ma non è fatta di dati, quindi noi la crediamo soggetta ad interpretazione per il semplice motivo che, questi fatti, in mano non li abbiamo, non sono a portata d’occhi, non concretamente. E ci ritroviamo ad arrovellarci su qualsiasi cosa accada, invece di leggere la realtà, e agire di conseguenza.
Una volta t’insegnavano il senso del dovere,il concetto di potere, la necessità di volere. Oggi tutto è un dovrei, ma più tardi; potrei, ma non ne ho voglia; vorrei, ma è un rischio… L’ipotesi di quel che accadrebbe se riuscissimo a vivere appieno la nostra esistenza appare ai miei occhi un sogno spaventoso, intoccabile -come scriveva Flaubert, “non si devono toccare gli idoli: la doratura resta sulle mani.” Eppure, non vedo in quale altro modo si possa vivere, se non insozzandosi le mani d’oro, di polvere, di farina, di matita temperata… Tutte cose reali, sulle quali non c’è bisogno di immaginare nulla.  Certo, nei rapporti non è sempre così facile individuare ciò che è vero e ciò che sarebbe meglio evitare; d’altro canto io sono abbastanza sicura che il nostro cuore sia bravissimo a capire certe cose e che non ci tradirebbe mai. Anzi, che non ci tradisce. All’indicativo.


Che bella para ho trascritto oggi, direttamente dal retro del mio cervelletto striminzito! Lui, purtroppo per me, non è mai a dieta e non smette un attimo di macinare, macinare… Se si fermasse, sarebbe un guaio: con una simile ipotesi di reato, mi becco almeno almeno cinque anni di galera. Senza condizionale.

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