Cari amici vicini e
lontani –come diceva un grande presentatore del passato-, questo è il
cinquantatreesimo post che pubblico sul mio blog: da un anno, ormai, vi ho
aperto la mia testa matta e vi ho lasciati entrare nel mio mondo.
Non è come l’esplosione di
una stella o la nascita di un bambino, ma è stato comunque un momento
indescrivibile per me. E’ stato come viaggiare da sola pur sentendo accanto,
intorno, dentro e sopra ed attaccata a me una miriade di altre persone, che mi
hanno sussurrato ed urlato nelle orecchie, oppure chiamato, spalmato di miele e
zucchero, a volte spruzzato d’acqua fresca.
Le parole, come sapete
tutti, sono importanti dal mio punto di vista, ed è quello che spero di avervi
dato: parole di speranza, parole per ridere, parole dure ma vere. Non pietre ma
palle di neve, non braci roventi ma prelibati bocconi appena usciti dal forno,
non accecanti arcobaleni ma, forse, delicate farfalle tropicali. E’ il mio
punto di vista, e, dato che nella realtà io non ci vedo chiaro, ho voluto condividere
con voi quello che vede il mio cuore.
Finita la parte melliflua
dell’anniversario del blog, direi che è ora di tirare le somme. Avevamo
iniziato a conoscere alcune delle donne della mia vita –Glade, Yaia, Una
Persona Che Conosco, Sole… mia mamma… Poi la mia tendenza a divagare ci ha
portati un po’ più lontano del previsto, ma voglio offrirvi una carrellata
veloce delle loro situazioni, giusto per riprendere il filo.
La bella Glade quest’anno
ha conosciuto qualcuno, qualcuno che forse è davvero importante. Si tratta di
un ragazzo molto diverso da lei (della serie, il diavolo e l’acqua santa), però
col tempo stanno scoprendo di non riuscire a distinguere bene chi interpreta il
diavolo e chi l’acqua santa. Mentre ci riflettono, i mesi passano, ed io ho un
leggero presentimento.
Yaia ha avuto un ultimo
dell’anno movimentato ed ora sta cercando di mettere un po’ d’ordine nella sua
vita (come tutti, del resto). La grande falla nel piano è che tutto è caos
nell’esistenza umana, quindi lottiamo per una causa persa. Yaia, ti propongo un
impegno per i prossimi mesi: proviamo a trasformarci entrambe… Nulla si crea,
nulla si distrugge, tutto si trasforma: fcciamolo anche noi! Seguiamo l’onda…
lasciamo che il vento ci sospinga, ed infine sfruttiamo l’energia degli
elementi per risorgere a nuova vita.
E’ un discorso
sparafleshato, ma chi può capirlo se non delle appassionate di Baricco?
Una Persona Che Conosco ha
cambiato luogo di lavoro di qualche metro: questo l’ha sconvolta, eppure il suo
smalto luminoso rimane, appena appena opacizzato, e sembra pronto a
scoppiettare in mille particelle frizzantine alla prima occasione. Attualmente,
ella sta incanalando la sua carica di carabina nell’organizzazione del mio
addio al nubilato e devo dire che mai persona è stata più idonea allo scopo.
Sta anche pensando di tagliare i capelli. Io approvo: rimarrebbe in ogni caso
la donna più bella del paese.
Sole ha subito un trauma,
nei mesi scorsi. Cose che una donna rispettabile non dovrebbe nemmeno
immaginare di dover affrontare! Sigh… abbiamo avuto un aperitivo anche troppo
analcolico, circa un mese e mezzo fa; tra poco sarà il nostro compleanno ed io
ho tutte le intenzioni di recuperare i gradi di fermentazione lasciati per
strada. Tanto non guido.
Finiamo in bellezza col
mio Architetto Sexy, qui ammalato sul divano. Non so come faccia, ma vi
assicuro che sprizza sensualità da tutti i pori a dispetto dell’influenza. Lui
e Jude Law sono gli unici due esseri umani ai quali le borse sotto gli occhi
donino, benché siano formato Birkin.
Ora, alla luce di tutte
queste situazioni che ci uniscono (tanti auguri, Vasco), posso dire solo una
cosa: grazie per avermele donate, grazie per aver trovato dieci minuti, il
venerdì sera, per raccontarmele, grazie per aver solo letto e pensato qualcosa
di me. Non voglio lasciare una traccia immortale, ma visto che il potente
spettacolo comunque continua, voglio dire il mio verso con tutte le parole che
ho.
Continuate a parlarmi, se
ciò vi dà piacere, e del mio verso farete parte anche voi, oggi, domani e per
tutto il tempo in cui saremo presenti su questo potente palcoscenico chiamato
vita.
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