Ovvero: una nuova frontiera del fai-da-te per la divina single
Un tempo, le donne
che non si sposavano entro una certa età
diventavano monache, oppure venivano considerate streghe, ovvero personaggi
strambi, oscuri –tipo: se la conosci , la
eviti.
Nell’antico regno
della ragione e della misura che era la Grecia classica, di donne nubili ce
n’erano tante, e forse erano un po’ più
rispettate, ma avevano comunque un ruolo che giustificasse l’assenza di un uomo
nella loro vita: divenivano pertanto sacerdotesse con poteri di preveggenza, o
cortigiane impassibili, ; solo le più
fortunate, a mio avviso, rientravano nella leggenda come donne libere di vivere
la propria zittellaggine a loro piacimento:
vedi le Amazzoni, le Amadriadi o, ancora meglio, le Baccanti.
Le mie amiche
single, in realtà,
non sono scontente di esserlo. Glade afferma che, ai giorni nostri, non si pone
più nemmeno il
“problema” della zitella acida, perché,
superati ormai i tabù
comportamentali riguardanti la sessualità
femminile (hai voglia, se son superati!), oggidì
le ragazze e le signore più
mature sono tranquillamente attive pur rimanendo senza un compagno fisso anche
per anni. La zitella del duemila, insomma, mi viene descritta come una donna
indipendente abituata a badare a se stessa e a non render conto a nessuno per
tutto ciò che fa e non fa.
Non mi sembra una
condizione deprecabile, anzi. Come mi ha confidato Una Persona Che Conosco, chi
glielo fa fare di accogliere nella propria già
completa vita un estraneo, e di adattarsi alle abitudini di un’altra vita –che,
oltretutto, vanno ad interferire con le proprie, già assodate, abitudini da single? Perché prodigarsi affinché “vada bene”, quando ci si può divertire con le amiche, con la famiglia, con i
propri interessi, spesso molto più
interessanti e stimolanti rispetto a quelli che si avrebbero in coppia?
A tal proposito,
forse la più onesta è Yaia. Lei vuole davvero una storia, ma è difficile, al momento, così si dispera! Non fa finta di bastare a se stessa
e ammette senza sforzo che fare a maglia non era precisamente il tipo di
attività che aveva in mente
di svolgere a ventotto anni. Yaia vuole un uomo, Glade alterna momenti in cui
il papà è l’uomo più
fantastico del mondo ad altri in cui … vuole un uomo, Una Persona Che Conosco
non vuole un uomo… li vuole tutti. Ed io le ammiro in toto, non tanto perché
vivono la singletudine con ironia e una pazienza infinita, ma perché sono donne del loro tempo, obbligate ad avere a
che fare con uomini del loro tempo e a farsi spazio con le unghie e con i denti
affinché sia loro
riconosciuta una dignità
a sé stante, non sempre
dipendente da quella di un uomo.
Mi sono immaginata
le mie amiche nelle vesti di divinità
greche e romane. Glade la vedo come una specie di Minerva, dea della ragione e
della guerra combattuta con astuzia, senza violenza, sposatasi solo per sua
scelta e trasformata in leone insieme al marito.
Una Persona Che
Conosco potrebbe essere la ninfa Calipso, beatamente stanziata sulla propria
lussureggiante isola sulla quale ogni tanto passa qualche intelligentone di
Ulisse, solo che, nel caso odierno, è
la ninfa stessa a mandare via il bietolone, esasperata.
Yaia sarebbe una
perfetta dea dell’amore, una Venere nel corpo e nello spirito, piena di figli e
di passioni.
Io, in tutto questo
bailamme, mi vedo piccola Pollon (ormai non tanto piccola), sbalordita di
fronte alla varietà
divina –non tanto dissimile da quella umana. Nel mio caso, la Pollon de noantri
farebbe un uso un tantino eccessivo di quella particolare polverina bianca che serve a darti l’allegria. E’ una società dura, ragazzi…
Infine, propongo
una visione d’insieme: considerato che le donne vivono in media un bel po’ di
anni più degli uomini, ne
deduciamo che tra un po’ di decenni rimarremo sole a parlottare tra noi e,
forse, a condividere un appartamentino in centro e quattro tocchi di formaggio
per pranzo. Non assomiglieremo alla Arpie perché
l’esercizio fisico perpetrato nel tempo ci avrà
mantenuto in forma, e andremo all’aperitivo senza denti, ciucciando dalle
solite cannucce colorate. Certo, alcune, pur di non sposarsi, si saranno
trasformate in ragni, alberi o fiumi, altre si saranno maritate otto volte come
Elizabeth Taylor, ma che vuoi farci? Metteremo queste belle avventure dentro il
nostro trolley di Louis Vuitton e ce ne andremo a casa a guardare Sex and The
Paese.
Amiche.
Nessun commento:
Posta un commento