martedì 7 ottobre 2014

Chi ha paura della sfiga nera?




Se il contrario di sfortuna è sfortuna, ne consegue che il contrario di sfiga è… e sappiamo che la donna contrassegnata da tale ortodosso aggettivo è spesso una che la dà a chiunque, proprio come la Dea Bendata della Fortuna, che dispensa i suoi servigi un po’ a casaccio –‘ndo cojo, cojo, insomma.
E’ cosa nota, d’altro canto, che la signora Sfiga ha una modalità d’azione ben più metodica: stiamo parlando di una escort molto più esigente, un tipo di bagascia che seleziona i suoi clienti in un ristrettissimo gruppo di fedelissimi, i nati sfigati.
Non prendiamoci in giro: se è stato inventato il detto Nascere con la camicia è per un motivo fondato sulla realtà, e cioè che alcune persone partono bene, nella vita. Altre, invece, son nate a stento con la canottiera, ed è su quelle che la Sfyga (leggi sfaiga) si abbatte ciclicamente, prendendo la mira, neanche avessimo scritto in fronte  Tu ammazzi un uomo morto.  E’ un po’ come per i capelli. Se vuoi farti i boccoli devi partire da una base riccia, se vuoi allisciarti la chioma, invece, devi prima asciugare dritto col fono. Ecco, io sono nata con la base asciugata sfigata. La mia parrucchiera in quel momento aveva il ciclo e ha deciso di rendermi i primi trent’anni di vita un casino totale, senza possibilità di rimborsi.
Platone era convinto che l’educazione contasse poco o niente, per il destino di un uomo, e che da un contadinotto potesse nascere un grande condottiero. Evidenziamo pure la parola destino: ognuno, a detta del venerabile Platone, nella vita potrebbe diventare un togo di prima scelta, perché se nasce “oro” sicuramente non può trasformarsi in “argento”, e se uno nasce cippalippa di certo non mi diventa il genio della lampada.
Io sono sempre stata contraria a questa visione delle cose, poiché mi toglie il controllo che penso di avere sulla mia esistenza e mi mette il dubbio che sia tutto inutile. Però è un pochino bello, a volte, immaginare di poter sbocciare in qualcosa di più grande, un giorno. E’ un po’ come dire: se sono un talento nel canto, prima o poi diventerò cantante. E’ inevitabile. E’ la mia natura. Questo cozza contro il concetto stesso di sfiga, perché ci offre la possibilità di allontanarcene: anche se sei nato in una situazione sfigata, non è detto che tu debba rimanerci per sempre.
Ecco la ragione per cui, ad una certa età, bisogna porsi alcune domande, come, ad esempio: cosa voglio fare per il resto della mia vita? Come voglio trascorrere i prossimi giorni , mesi, anni? E’ meglio portare i capelli lisci o ricci? Sono questioni di un certo spessore, che si accompagnano alla nostra personale natura –bisognerà pure darle un motivo scatenante, a questa povera natura, per uscire finalmente allo scoperto! Il difficile è slegarsi dalla paura che famiglia e società ci possano giudicare per le scelte che facciamo, e che la sfiga possa interferire nei nostri piani. Un conto è partire da una base sfigata, un altro è partire da una base vigliacca.

Non penso che a questo Platone ci abbia mai pensato. Eppure era un uomo: di vigliaccheria doveva saperne un carretto… 

1 commento:

  1. sei incredibile …sei fantastica…devo ringraziare la persona, che se pur per un giorno mi ha fatto incuriosire parlandomi di te,…poi ho cercato il blog….sei proprio brava…sei più utile agli uomini che alle donne alle volte …riesci a rendere chiare tante dinamiche,..in un modo ironico e divertente…grazie ancora

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