Se il
contrario di sfortuna è sfortuna, ne consegue che il contrario di sfiga è… e
sappiamo che la donna contrassegnata da tale ortodosso aggettivo è spesso una
che la dà a chiunque, proprio come la Dea Bendata della Fortuna, che dispensa i
suoi servigi un po’ a casaccio –‘ndo cojo, cojo, insomma.
E’ cosa
nota, d’altro canto, che la signora Sfiga ha una modalità d’azione ben più
metodica: stiamo parlando di una escort molto più esigente, un tipo di bagascia
che seleziona i suoi clienti in un ristrettissimo gruppo di fedelissimi, i nati
sfigati.
Non
prendiamoci in giro: se è stato inventato il detto Nascere con la camicia è per un motivo fondato sulla realtà, e cioè
che alcune persone partono bene, nella vita. Altre, invece, son nate a stento
con la canottiera, ed è su quelle che la Sfyga (leggi sfaiga) si abbatte ciclicamente, prendendo la mira, neanche
avessimo scritto in fronte Tu ammazzi un uomo morto. E’ un po’ come per i capelli. Se vuoi farti i
boccoli devi partire da una base riccia, se vuoi allisciarti la chioma, invece,
devi prima asciugare dritto col fono. Ecco, io sono nata con la base asciugata
sfigata. La mia parrucchiera in quel momento aveva il ciclo e ha deciso di
rendermi i primi trent’anni di vita un casino totale, senza possibilità di rimborsi.
Platone era
convinto che l’educazione contasse poco o niente, per il destino di un uomo, e
che da un contadinotto potesse nascere un grande condottiero. Evidenziamo pure
la parola destino: ognuno, a detta del venerabile Platone, nella vita potrebbe
diventare un togo di prima scelta, perché se nasce “oro” sicuramente non può
trasformarsi in “argento”, e se uno nasce cippalippa di certo non mi diventa il
genio della lampada.
Io sono
sempre stata contraria a questa visione delle cose, poiché mi toglie il
controllo che penso di avere sulla mia esistenza e mi mette il dubbio che sia
tutto inutile. Però è un pochino bello, a volte, immaginare di poter sbocciare
in qualcosa di più grande, un giorno. E’ un po’ come dire: se sono un talento
nel canto, prima o poi diventerò cantante. E’ inevitabile. E’ la mia natura.
Questo cozza contro il concetto stesso di sfiga, perché ci offre la possibilità
di allontanarcene: anche se sei nato in una situazione sfigata, non è detto che
tu debba rimanerci per sempre.
Ecco la
ragione per cui, ad una certa età, bisogna porsi alcune domande, come, ad
esempio: cosa voglio fare per il resto della mia vita? Come voglio trascorrere i
prossimi giorni , mesi, anni? E’ meglio portare i capelli lisci o ricci? Sono
questioni di un certo spessore, che si accompagnano alla nostra personale
natura –bisognerà pure darle un motivo scatenante, a questa povera natura, per
uscire finalmente allo scoperto! Il difficile è slegarsi dalla paura che
famiglia e società ci possano giudicare per le scelte che facciamo, e che la
sfiga possa interferire nei nostri piani. Un conto è partire da una base
sfigata, un altro è partire da una base vigliacca.
Non penso
che a questo Platone ci abbia mai pensato. Eppure era un uomo: di vigliaccheria
doveva saperne un carretto…
sei incredibile …sei fantastica…devo ringraziare la persona, che se pur per un giorno mi ha fatto incuriosire parlandomi di te,…poi ho cercato il blog….sei proprio brava…sei più utile agli uomini che alle donne alle volte …riesci a rendere chiare tante dinamiche,..in un modo ironico e divertente…grazie ancora
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