martedì 30 giugno 2015

Dieta ipo-affettiva? No, grazie!




Siamo quello che mangiamo, dicono le ultime teorie alimentari.
Secondo me, siamo chi amiamo.
Se amiamo tutti, siamo tanta roba.
Se non amiamo nessuno, siamo nessuno.
Se amiamo a metà, siamo incompleti.
E, se amiamo troppo, prima o poi esondiamo.

Quest’estate andrò in vacanza con due ragazzi che non si fanno molti problemi a dirmi quello che pensano, quindi ho deciso di mettermi a dieta. Forse dovrei mettere a stecchetto anche i miei comportamenti e vedere se c’è qualcosa che si può migliorare.
Un simile proposito autocritico nasce in me anche da recenti scontri che ho avuto con Glade. Scena:
IO:-Ti impegni troppo poco per la nostra amicizia.
GLADE:-Questo è quanto. Prendere o lasciare.
IO:-Allora vai a quel paese.
GLADE:-Sei una aznorts (leggi al contrario).
Ve l’ho messa giù un po’ romanzata, ma il succo c’è.
E non mi va bene.
Come si fa a dosare correttamente calorie e calore umano? Fosse per me, di alcune persone mi abbufferei, mentre altre le cancellerei dal menu.
Dovrei considerare Glade come il piatto del giorno: non lo puoi ordinare ogni volta che vai a pranzo, e magari non è sempre quello che vuoi, però quando lo trovi non puoi fare a meno di essere contento.
Qualcuno mi ha detto che è sempre meglio avere più persone possibile su cui contare. E’ una specie di riserva di energia –come l’acqua nella gobba del dromedario.
Le persone che amiamo sono la nostra gobba.
Vale per il cibo come per l’amore: in fin dei conti, siamo quello che abbiamo dentro.

E chisseneimporta se, poi, fuori sembriamo un po’ gonfietti.

Libro consigliato: Crash! di Jerry Spinelli. 

1 commento:

  1. In gioventù mangiavo ed amavo in modo smisurato. Ad oggi, non è cambiato nulla...se non che mangio e amo in modo più sano. Complimenti per l'articolo!

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