La spiritosa Carrie Bradshaw,
abitando nella metropoli di New York, poteva permettersi di parlare liberamente
della vita sessuale degli altri.
A noi che risiediamo in un
paese piccolo, questa libertà non è concessa, ma io direi che vale la pena di
prendersela e di finirla con i falsi moralismi sul sesso: lo fanno tutti, è un
dato oggettivo, quindi non è che, non parlandone, il “fenomeno” scompare.
Il problema è proprio
questo: il sex nel paese è da sempre un argomento tabù, tra i più giovani come
tra gli anziani, passando per tutti gli adulti di mezza età che fingono che la
sessualità non esista se non per la procreazione. Alle medie, il mio insegnante
saltava con cura il capitolo dedicato all’apparato riproduttivo; alle riunioni
per adolescenti, la dottoressa mancava casualmente
tutti gli incontri sul coito; in casa, la nonna arrossiva per una semplice barzelletta dal vago sapore erotico.
Erotico
uguale eretico, ecco come viene visto il sesso all’ombra
del campanile.
Però, per pura fatalità,
era sempre nei dintorni della chiesa che si andava a pomiciare (forse per
spirito di contraddizione, forse per blasfemia, o forse solo perché, di sera,
il campanile non fa ombra, ma buio pesto).
In un paese di quindicimila
anime, inoltre, tutti sanno tutto di
tutti, e il giudizio ne è la conseguenza immediata, sussurrata, perpetrata
agli angoli del mercato. Se una ragazza ha tradito il fidanzato, o ha avuto
un’avventura da una botta e via, o è tornata da una vacanza esotica con la “pagnotta
nel forno”, dopo poche ore lo sa mezzo paese –il quale avrà premura di
diffondere la pruriginosa novella all’altra metà nel giro di una settimana.
Se le stesse cose accadono
a un uomo, peraltro, il pettegolezzo muore circoscritto da commenti del
tipo:”E’ sempre stato un farfallone, come il padre, poveretto, che ha fatto le
sue, in gioventù!”. Quindi, l’uomo figura come il Rocco Siffredi della
situazione, anche se è stato uno stronzo mai visto, mentre la donna a stento
viene accettata nei locali pubblici e non viene candidata per recitare la parte
della Vecchia durante il falò del 6 gennaio solo perché la caccia alle streghe
comporta oramai uno sforzo fisico eccessivo.
Il sesso nel paese è una
questione sessista, nascosta, quasi un affare sporco: qualcosa di cui è meglio
non parlare e di cui non bisognerebbe avere immagini chiare, soprattutto se si
hanno meno di trent’anni e non si è sposati.
Ritengo che nel 2014 un
simile atteggiamento sia patetico, ridicolo, controproducente –è inutile
prendersela con i figli che rimangono incinti a16 anni se non gli si parla di
contraccezione! In più, sarebbe fico sapere se quello che fai tu lo fanno anche
gli altri, se ti sei inventato una nuova tecnica amatoria o se era già sulla
piazza, se magari esiste qualche modo nuovo di affrontare lenzuola un po’
vecchiette.
Di cosa parliamo la
prossima volta? Scegliete voi: posizioni, sesso orale o cibi e bevande ad uso
po-porno?
Credo proprio che ci
divertiremo molto, insieme, nelle prossime settimane. E’ lo spirito giusto per
prepararsi al Natale con tutti i crismi.
Agatha Christie scrisse La morte nel villaggio? Noi risponderemo
con Il sesso nel paese.
Ho bisogno di sapere su cosa scrivere la prossima settimana!!! Chi ha il coraggio di sbilanciarsi?
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