martedì 23 luglio 2013

S-carpe diem!

-Nel pieno rispetto- 






La mia sorella Numero Due mi ha regalato un paio di scarpe con la zeppa di sughero, color lattementa.
Bellissime.
Mi fanno talmente male, che le indosso solo per il piacere di toglierle.
Questa affermazione mi fa pensare a tutte le scarpe che ho avuto –e alle persone che ho conosciuto calzando quelle scarpe-; non l’avevo mai ammesso, ma in molte occasioni il dolore è stato maggiore del piacere, sia con le persone sia con le scarpe.

Nei rapporti, come nella scelta delle calzature, all’inizio c’è il colpo di fulmine. Di solito, ciò che  colpisce è la forma, la bellezza. Poi avviene il primo contatto e si resta delusi o estasiati. Il terzo step è la prova su strada: come ci sto, dentro questa ballerina, dentro questa relazione? C’è chi compra in ogni caso, ignorando prezzo e scomodità. C’è chi compra tanto per…. E poi c’è chi non compra affatto, spaventato dall’eccessivo costo o dalla paura di provare qualcosa di diverso, di nuovo. E si rifugia nella sicurezza del sandalo rasoterra, marrone, pratico, anonimo, passpartout.

In altre situazioni, invece, scarpe –e anime- vanno conosciute lentamente: di primo acchito non ci attraggono, poi impariamo ad apprezzarne certi aspetti e a valutare il rapporto qualità/prezzo. Di solito, questa capacità di acquista col tempo, crescendo, provando e, sì, soffrendo anche un bel po’.
Sarebbe bello poter scegliere le persone con cui avere a che fare nello stesso modo in cui, la maggior parte delle volte, si scelgono le scarpe, ovvero sull’onda dell’istinto e delle sensazioni di piacere che momentaneamente accompagnano un tacco ben fatto, una tinta sgargiante. Solo che i rapporti sono ben più complicati di un cinturino, di una camminata, di un errore stilistico. C’è in ballo molto di più –non sempre ce ne rendiamo conto, influenzati dalla paura di essere soli e dalla scarsa stima di noi stessi- e questo di più non si può certo buttar via una volta consumato o rotto, come invece si farebbe con sneakers e stivali. Con amanti, amici e familiari dovremo sempre confrontarci e scontrarci, provando tutto quelle che è previsto nel prezzo… e senza possibilità di resa alla cassa. Quando si avvia un rapporto, non ti danno lo scontrino: se le cose non vanno bene, te la devi cavare tu, con la tua diplomazia (che a volte fa cilecca), la tua decisione (scarseggiante), i tuoi dubbi e le tue emozioni (spesso prevaricanti). Non è facile. Ci sono sandali che tradiscono, tacchi che si spezzano all’improvviso e suole bucate; i colori sbiadiscono, i modelli passano di moda, i piedi cambiano. E allo stesso modo le persone tradiscono, muoiono, cadono, perdono forza, invecchiano, cambiano. Noi per primi.
S-carpe diem! potrebbe essere il motto di chi ha spirito di adattamento –grande qualità-, ma il mio consiglio è di non accontentarsi tanto per non andare scalzi; nella vita come in un negozio, talvolta è necessario attendere perché arrivi la merce giusta per ognuno di noi. Nel frattempo si cambia, si gode e si bestemmia, ma sempre nel pieno rispetto dei propri piè, che devono sopportare il peso di tutti noi.





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